• LA NOSTRA STORIA
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    Una delle più belle vedute verso le montagne che ci circondano, con in primo piano una delle cascate del torrente Lastego. Da Valle San Liberale partono numerosi sentieri per il Monte Grappa.

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    Anni 1963-64, venivano costruite 20 case, inclusi 2 ristoranti. All’epoca la strada per arrivare al Rifugio Bellavista passava davanti alla malga, che è stata l’inizio della nostra attività commerciale. Era proprietà del comune di Paderno del Grappa.

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    Rara immagine dei miei genitori, Maria e Domenico (tutti lo chiamavano Memi), classe 1934 e 1927: hanno avuto il coraggio di comprare uno dei 20 lotti disponibili. Una volta avevamo il terrazzo esterno dove loro sono seduti.

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    Questo è l'aspetto del fabbricato iniziale, il nome “Rifugio Bellavista” (forse un po’ troppo popolare in attività simili) nel tempo si allungava in “Rifugio Bellavista da Memi”. Successivamente la struttura subiva numerose modifiche e ampliamenti.

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    E' stato impegnativo fare questa insegna, realizzata a mano da un artigiano locale, ma la volevamo in stile montanaro: alle comitive o ai visitatori occasionali, piaceva molto fare la foto ricordo davanti. In questo scatto, ormai d'epoca, il gruppo è composto da amici motard e clienti del ristorante.

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  • IL LOCALE OGGI
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    Qualche anno fa c’è stato un cambio epocale di gestione del ristorante: mia madre mi cede la licenza e io divento il nuovo gestore. Ormai anche il nome mi sembra obsoleto e pensando al mio lavoro e alla mia passione, decido con lucidità che si chiamerà “Motoristorante da Maurizio”, un messaggio chiaro che, affiancato al nome del club Pompone, sta allargando gli orizzonti anche fuori dai confini nazionali.

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    Veniamo al dunque, le idee ci sono ma ci vuole del tempo per portarle al termine: si ristruttura metà della sala ristorante e si applica un colore più chiaro, poi nuovi infissi, un angolo in vista con spazio per una smart TV che ci regala i programmi per gli sportivi di ogni specialità. In cucina adeguamenti alle nuove leggi, un forno moderno con nuove tecnologie, un abbattitore per la sicurezza del raffreddamento veloce degli alimenti, ma anche un migliore mantenimento di qualsiasi pietanza che ne avesse bisogno.

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    La cucina è sempre operativa, i pentoloni di verdura cotta, peperonata, capriolo, s’ciòsi o funghi riempiono spesso i gas e la piastra radiante. Prepariamo in casa i sughi di stagione (che servono per condire la pasta fresca), i dolci secchi e il tiramisù. Imbattibili le tagliatelle al sugo di selvaggina, con polpa macinata di capriolo, cervo e cinghiale. Il pezzo forte resta sempre il caminetto, dove cuciniamo la carne alla griglia con le braci dal legno, cosa ormai sempre più rara nel nostro settore. Cucinare è cosa dura, il caldo è bestiale, ma c’è soddisfazione quando vediamo uscire dei bei piatti misti e i clienti apprezzano.
    Per la polenta abbiamo scelto nuove farine, macinate anche a pietra e il macchinario ultra decennale produce almeno 50 kg di polenta alla volta, che verrà poi abbrustolita in cucina, in una piastra di acciaio.

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    Abbiamo fatto una analisi dei fornitori e anche una ricerca per nuovi prodotti da integrare alla nostra offerta gastronomica. Ci siamo avvicinati un po’ alla tecnologia, la pagina Facebook e il sito web ci aiutano ad essere migliori nella comunicazione. Qualche cuoco amico ci consiglia con gli ingredienti, con nuovi sistemi di cottura o con qualche piatto semplice adatto allo stile del locale.

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    Alla fine, noi amiamo il concetto della trattoria di una volta, gestione familiare, menù corto e contatto diretto con il cliente. Conosciamo l’80% dei clienti, che alla fine diventano conoscenti e amici e ci permettiamo di consigliare i piatti che possono essere di loro gradimento. Non dimenticatevi di chiederci il “Millecalorie”, che è un misto di frutta annegata in un liquore... senza nome!

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