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ALBERGO RISTORANTE "LE MACINAIE"

Loc. Prato Le Macinaie
58033
Castel del Piano
Grosseto

Tel.

0564 959001

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ENRICO BRACCIALI > anno 1967
Un Gilera 50 già ai 12 anni, lo usavo di nascosto, poi una serie di altre piccole cilindrate, Vespa 50 Special+ Gilera RV 125+Gilera KK 125. Poi aumentano le cilindrate con vari marchi: Moto Guzzi 1000 SP, Yamaha 600, BMW GS 1150, Honda Goldwing 1500 e 1800, + altre. La mia passione era per il mototurismo e percorrevo 20.000 km all’anno. Guido la moto sempre, la fermo solo quando c’è la neve. Con le 125 ero in Corsica e Sardegna, successivamente in Europa a Caponord, in Russia a San Pietroburgo. In Russia era pura avventura con la polizia, ci fermavano minacciando di chiamare il carro attrezzi, poi era chiaro che volevano la mancia, il problema era che la volevano continuamente. Ho un record che non ricordo con piacere, 22 incidenti in moto e quello + grave con una 125 dove rimanevo in coma per un mese.
Probabile che la passione per i motori sia stata trasmessa dal papà che aveva una collezione di 50 moto, ricordo che nei bei tempi, ogni giorno ne mettevamo una ventina fuori dal locale, poi con sommo dispiacere sono state vendute.
Frequentavo la scuola alberghiera a Chianciano Terme per 5 anni e poi 3 anni di università per la laurea breve nella facoltà di economia del turismo, il primo laureato d’Italia.
Passavo il mio anno da militare in fanteria a Firenze.
Quando avevamo dei gruppi in hotel, li accompagnavamo alle terme di Saturnia e qui conobbi Alona, lituana di origine, che poi diventava mia moglie.
Camminare nei boschi in cerca di funghi e vivere nella natura è un mio hobby di vita.
Nel 1957 le Macinaie era un piccolo rifugio nel piano delle Macinaie, nel 1972 veniva acquisito dalla mia famiglia e successivamente ristrutturato, con blocco centrale di hotel e ristorante, abbinato ad altri 3 chalet con varie camere indipendenti.
Nel cuore del Monte Amiata, a 1400 metri di altitudine, sorge il nostro albergo, circondato da una delle faggete più estese e affascinanti d’Europa.
Il perché del nome, in zona c’erano delle cave di sasso piperino, parliamo di epoca romana, il sasso era un agglomerato di lava vulcanica, una roccia non troppo dura che si lavorava facile con attrezzi di ferro. Questo materiale era adatto a costruire le macine per i mulini per la produzione di olio, grano e altro.
A volte passano dei clienti VIP, il Principe Carlo, Gianna Nannini.
ALBERGO RISTORANTE “LE MACINAIE”